Forte Begato
Forte Begato è un'opera fortificata compresa nelle "Mura Nuove" a difesa della città, costruita su un vasto pianoro lungo il ramo della cinta difensiva che dal Forte Sperone scendeva lungo il crinale della Val Polcevera.
Prende il nome dal sottostante paese di Begato, frazione del quartiere di Rivarolo, sul versante esterno delle mura.
Descrizione
Il Forte Begato è costituito da una grande caserma quadrangolare, parte su due piani e parte su tre, con quattro bastioni agli angoli ed un cortile centrale.
La terrazza superiore era originariamente protetta da una copertura a falde con tegole d’ardesia, ripristinata durante i recenti restauri, anche se diversa da quella originaria.
La struttura ospitava una guarnigione di 340 soldati, che potevano arrivare ad oltre 800 in caso di necessità. La dotazione d’artiglieria comprendeva 14 cannoni di varie dimensioni, cinque obici e numerosi pezzi di dimensioni minori.
Storia
Il pianoro sul quale sorge il forte fu compreso all’interno della cinta muraria seicentesca. Nel 1818 il governo sabaudo su questo sito fece costruire la caserma, i cui lavori di costruzione si protrassero fino al 1830. Tra il 1832 e il 1836 fu completato il recinto bastionato che si affaccia sull’attuale strada, isolando il complesso dalla città.
Durante i moti del 1849 il forte fu occupato dai rivoltosi, che da lì potevano controllare la Val Polcevera, attraversata dalla strada di accesso a Genova dei soldati regi. Dal forte i rivoltosi bombardarono i soldati regi che avevano rioccupato le caserme di San Benigno e il Forte Tenaglia.
Nei giorni successivi, vedendo gli eventi volgere in favore dell’esercito regio, i rivoltosi abbandonarono il forte, che le autorità militari, prendendolo in consegna dopo la resa del 10 aprile, trovarono vuoto.
Storia recente
Durante la prima guerra mondiale nel forte furono imprigionati i prigionieri di guerra austriaci impiegati nelle opere di rimboschimento del monte Peralto.
Durante la seconda guerra mondiale vi furono approntate delle postazioni contraeree. Nel 1941 un bombardamento aereo inglese distrusse completamente uno dei quattro bastioni. Dopo l’8 settembre 1943 il forte fu occupato dalle truppe tedesche, che lo tennero fino alla fine del conflitto.
Nel dopoguerra, prima di essere dismesso definitivamente, fu ancora utilizzato dall’esercito come deposito.
È stato restaurato, in quanto il forte avrebbe dovuto essere la sede per associazioni di ex-combattenti e adibito a museo, ma problemi burocratici e decisionali hanno portato alla dismissione di qualsiasi attività. Il forte è chiuso al pubblico, e nonostante il suo interesse storico e architettonico, e la costosa opera di restauro, il forte è lasciato a sé stesso[senza fonte].
Come arrivare
Il forte è raggiungibile dal Righi percorrendo via del Peralto; il forte si affaccia sulla panoramicissima strada principale, poco dopo aver superato la strada sterrata che porta al Forte Sperone.
A piedi, per gli amanti del trekking, può essere raggiunto percorrendo il sentiero delle antiche Mura che dalla collina del Belvedere porta fino al Forte Speronepassando per il Forte Crocetta. L’inizio del percorso è in salita al Forte della Crocetta, nei pressi della località Belvedere, raggiungibile in automobile da via Cantore, a Sampierdarena.
Fonte wikipedia