Citazioni Famose

Quello che hanno detto personaggi famosi in transito a Genova

« Genova austera, vibrante, ampia! Luogo unico dai trecento ripiani a terrazza sul mare, ornata di parchi stupendi! Genova, dove i tramways sono gli ascensori! Le strade ed i quartieri, sovrapposti, si aggrovigliano, si superano, si ricongiungono, si dividono ancora ... »

(Valery Larbaud, da Ex voto: San Zorzo)

« Genova è la città di marmo »

(Vicente Blasco Ibanez, Nel paese dell'arte, 1896)

« La Superba, la città dai bei palazzi, sono da secoli gli appellativi di Genova. Certo essa è piena di palazzi, e questi dentro sono sontuosi ma esternamente molto malandati e senza pretese di grandiosità architettonica. Genova la Superba, sarebbe un titolo indovinato se si riferisse alle donne. »

(Mark Twain, Innocenti all'estero, 1867)

« I tiranni sono levati al potere a voce di popolo e per sua volontà ma senza alcuna giustificazione legale. Infatti di solito avviene che quando un gruppo politico prevale sull'altro, allora quelli che ne fanno parte, inorgogliti dal successo, si mettono a gridare: –Viva il tale! Viva il Tale! Muoia il tal altro. E quindi eleggono uno tra essi e uccidono, se non riesce a fuggire, chi prima comandava. »

(Jean Le Meingre detto Boucicault, a proposito del potere al tempo della Repubblica di Genova)

« ... l'abilità nautica di Genova è tenuta in tale reputazione e stima in tutto il mondo che i genovesi sono detti signori del mare. »

(Jean d'Auton, Descrizione di Genova, Cronache del Regno di Luigi XII, 1502)

« Preferisco Genova a tutte le città che ho abitato. Mi ci sento perduto e familiare, piccolo e straniero. »

(Paul Valéry )

« Se gli architetti che hanno costruito Genova avessero avuto spazio, se avessero potuto abbandonarsi alla fantasia e senza ostacoli ai loro capricci, non avrebbero potuto trovare le infinite risorse e la multipla varietà di motivi, di disegni e disposizioni ai quali la facciata dei loro palazzi deve un'originalità di carattere, e che introduce in ogni anfratto l'inatteso della grandezza. »

(Louis Enault, Breve vision hivernale d'un voyageur normand, 1850) 

« Dalla torre maggiore del Castello d'Albertis si scorge Genova tutta, affascinante come odalisca addormentata »

(Supplemento al giornale "Caffaro", 1 maggio 1892 (v. Caffaro di Rustico da Caschifellone))

« I tiranni sono levati al potere a voce di popolo e per sua volontà ma senza alcuna giustificazione legale. Infatti di solito avviene che quando un gruppo politico prevale sull'altro, allora quelli che ne fanno parte, inorgogliti dal successo, si mettono a gridare: -Viva il tale! Viva il Tale! Muoia il tal altro. E quindi eleggono uno tra essi e uccidono, se non riesce a fuggire, chi prima comandava. »

(Boucicault, sul dogato nella Repubblica di Genova)

« Poco amanti del sapere, studiano la grammatica limitatamente al necessario e stimano poco gli altri studi: quando sentono odore di commercio, si fanno tutti avanti. »

(Enea Silvio Piccolomini, 1532)

« ... queste donne genovesi sono incantevoli. La più gran parte di queste damigelle sono vestite di una bianca nube dalla testa ai piedi ... »

(Mark Twain, Innocenti all'estero, 1867)

« [Genova] ... scarna lingua di terra che orla il mare »

(Camillo Sbarbaro)

« Bisognerebbe pensare a lui soltanto qui: è bello immaginarlo mentre si vaga nelle chiese italiane all'ombra dei marmi ... »

(Gustave Flaubert nella lettera ad un amico, riferendosi alla figura di Don Giovanni))

« Canta, ride, svaria ferrea la sinfonia feconda urgente al mare: / Genova canta il tuo canto! »

(Dino Campana, Canti orfici)

« Presi una stanza a Sottoripa e vissi con un persiano per sei mesi folli ... »

(Julian Stannard, Rina's War)

« Genova è la città più bella del mondo »

(Anton Cecov, Il gabbiano)

« Città a sorpresa!, il cui uso insinua un'astuta saggezza »

(Valery Larbaud)

« Ho visto una bellissima strada, la via Aurelia, ed ora sono in una bella città, una vera bella città, Genova. »

(Gustave Flaubert)

« Mi fu raccomandato di andare a vedere i cimiteri di Genova. Raggiunsi in tram un antico camposanto in una valle del fiume Bisagno, molto amena e placida, e mi riferirono che a poca distanza ve n'era un altro, pieno di statue [nota: il cimitero di Staglieno] ... Lo vidi e non mi piacque per niente. Mi diede l'impressione di un baraccone di figure di cera, prive di colore. »

(Pio Baroja, autore spagnolo)

« ... in una Genova assordante che scoppiava di salute davanti al suo golfo e al cielo in cui fino a sera lottavano il desiderio e la pigrizia. »

(Albert Camus)

« [Genova] è imponente, solida, quasi altera, pulita, benestante; notevolissima è la diffusione della lingua tedesca negli alberghi e nei negozi ... »

(Sigmund Freud)

« Quando uno va a Genova è ogni volta come se fosse riuscito ad evadere da sé »

(Friedrich Nietzsche)

« ... Signora, questo desiderio - di santità - deve essere in voi come gli aranci della riviera di Genova che sono quasi tutto l'anno carichi di frutti, di fiori e di foglie ad un tempo ... »

(Francesco di Sales, 3 maggio 1604,

da una lettera indirizzata a Jeanne de Chantal)

... la regina d'Inghilterra Elisabetta II, in visita ufficiale nel capoluogo ligure, era stata protagonista di una gustosa gaffe: confuse infatti un assessore comunale, quasi omonimo, con il poeta Edoardo Sanguineti, porgendogli le proprie congratulazioni per l'attività letteraria svolta.

« Il Miramare di Genova inghirlandava la curva oscura della spiaggia con festoni di luce e la sagoma delle montagne faceva spicco sullo sfondo nero grazie al riverbero delle finestre degli alberghi più in alto ... »

(Francis Scott Fitzgerald, L'età del jazz, 1934)

« ... i Genovesi non si raffinano in nessun modo: sono pietre massicce che non si lasciano tagliare. Quelli che sono stati inviati nelle corti straniere, ne son tornati Genovesi come prima ... »

(Charles de Montesquieu)

« Superba ardeva di lumi e cantici / nel mar morenti lontano Genova / al vespro lunare dal suo / arco marmoreo di palagi »

(Giosuè Carducci, "Odi barbare")

« Genuensis, ergo mercator

(Genovese, ovvero mercante) »

(Poeta anonimo del XII secolo)

« ... Presto il porto appare e si vede la bella città seduta ai piedi delle montagne: il faro della Lanterna, come un minareto, dà all'insieme qualche cosa d'orientale e si pensa a Costantinopoli »

(Gustave Flaubert)

« Case alte fino a tredici piani, vie strettissime nella città vecchia, fresche e maleodoranti ... »

(Paul Klee)

« Tutti debbono vedere Genova! »

(Richard Wagner)

« Mi piacerebbe restare qui, preferirei non procedere oltre »

(Mark Twain, 1867)

 

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