Faustino Caviglia ha un problema che lo tormenta: il genero Giulio, morto suicida e venerato dalle donne di famiglia che riempono le pareti di casa di ritratti del defunto. A scoprire la verità sulla "buonanima" è il giovane Carlino, nipote di Faustino, che rivela i retroscena di Giulio: debiti, amanti e guai. Una delle rare commedie in cui compaiono anche espressioni dialettali non genovesi.