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Forse non tutti sanno che fino ai primi anni settanta, al posto dell’attuale campo sportivo, c’era un lago artificiale voluto da ......

Lago del Lagaccio

Probabilmente pochi sanno che, fino ai primi anni Settanta, al posto dell’attuale campo sportivo c’era un lago artificiale, la cui realizzazione risale alla prima metà del '500.

Facciamo quindi un passo indietro di qualche secolo per scoprirne le origini. Fra il 1521 e il 1529, Andrea D'Oria fece costruire la sua imponente residenza rinascimentale di Fassolo, il Palazzo del Principe, situato nelle immediate vicinanze dello sbocco a mare del rio San Tommaso. La presenza di tale rio suggerì la possibilità di sfruttarne le acque per irrigare i giardini ed alimentare le fontane della villa. L'utilizzo venne concesso dal governo della Repubblica di Genova e intorno al 1539 venne realizzato il bacino, collegato al parco della villa con un acquedotto in muratura. Un invaso di 500 metri di lunghezza per 100 di larghezza in una zona che allora era totalmente disabitata, garantiva un approvvigionamento idrico importante e costante, al punto che per molti anni fu usato anche per azionare i macchinari di una fabbrica.

Con gli anni il fondale divenne limaccioso e le acque torbide, rendendo spesso impossibile il recupero di ciò che vi cadeva dentro. Gli abitanti della zona, per la sua aura sinistra, iniziarono a chiamarlo “lagaccio”, che poi darà il nome al quartiere cresciutogli intorno. Nella seconda metà del secolo scorso, ormai considerato inutile e pericoloso, si decise di prosciugarlo e al suo posto venne costruito un campo sportivo, intitolato a Felice Ceravolo, lo sfortunato dodicenne annegatoci.

Ma la storia del Lagaccio non è ancora finita. La tradizione racconta che alla fine del '500 ci fosse in questa zona un forno che preparava un tipo di biscotto molto apprezzato, biscotto che tanti mastri fornai imitarono tra Liguria e basso Piemonte ed è un biscotto che ancora oggi apprezziamo e che conosciamo col nome di “Biscotti del Lagaccio”.

Paola Spinola

 

 

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