Scrive il drammaturgo e regista Gabriele Di Luca: «Miracoli metropolitani è stato scritto prima dell’emergenza sanitaria del Covid-19, già immaginando una società chiusa in casa: all’esterno i trasporti sono fermi, la disoccupazione al 62%, le attività commerciali falliscono e la Messa si celebra in streaming. È nato da tre suggestioni: indagare il tema del cibo come problema reale per gran parte del mondo e bene di lusso per un minuscolo Occidente; dalla lettura de La sincronicità di Jung, che teorizza l’esistenza degli eventi a-causali, ovvero di quegli eventi che si sottraggono alla regola del rapporto causa/effetto e che spesso noi chiamiamo - e viviamo come - miracoli. E da un fatto di cronaca inquietante e bizzarro: nel 2017 nelle fogne di Londra è stato trovato un enorme fatberg (letteralmente un iceberg di grasso). Il “Mostro”, fatto di schifezze che i londinesi hanno gettato nello scarico del wc, pesava 130 tonnellate. L’esplosione delle fogne, allora, è il simbolo di un pianeta che si rivolta all’uomo per riaffermare se stesso e ribellarsi a decenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali».
Diretto dallo stesso Di Luca con Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi, e affidato a un manipolo di potentissimi interpreti, il nuovo lavoro di Carrozzeria Orfeo conferma e rilancia le linee poetiche del gruppo: uno sguardo acuto e aguzzo nei meandri dell’animo umano. Appuntamento al Teatro Modena dal 16 al 28 novembre.
«I personaggi - conclude Di Luca - sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, svelano alla fine il nucleo più reale e umano: madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate cercano le proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi». Durata dello spettacolo: 2 h e 30 minuti
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