Luogo: Chiostro di San Matteo
di Andrea Camilleri
a leggio Pietro Montandon
agli strumenti musicali Roberto Catalano
READING E MUSICA
Tridicino è un viaggio in barca nel mare di Sicilia, tra alghe, correnti, polpi giganti, veloci paranze, dragunare (le terribili "trumme marine" sconfitte con l'arte antica tramandata di padre in padre) e conchiglie che "sonano" la musica del vento. Ma soprattutto è un viaggio sulle onde e nelle profondità del mare Camilleriano. Un racconto di ispirazione mitologica denso di emozioni, di spunti ora ironici, ora malinconici e di rimandi ad un mondo ormai quasi scomparso, ma ancora vivo nella tradizione del “Cunto”.
Questo racconto ricordale spiagge del Ponente ligure all'inizio dell'Ottocento - periodo in cui è ambientato lo spettacolo - quando erano ancora relativamente intatte e piene di fauna e flora, e quando si vedevano le premesse del turismo sulla costa ligure.
Inoltre, i 18 strumenti suonati dall'etnomusicologa Roberto Catalano evocano con suggestione i suoni dell'acqua, del mare e delle conchiglie, in un rapporto ancora diretto con la natura incontaminata e tutto il mondo favolistico che viene dal mare. Si riporta alle legende e ai miti marini evocando anche episodi drammatici come l'arrivo dalla tromba marina e il rischio conseguente per la comunità molto coesa dei pescatori. I modi e le forme della tradizione dei canti legati al mare sono simili tra la Liguria di un tempo e la Sicilia di un tempo
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