Ivos Pacetti, imprenditore futurista

Mostre
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Data: 5 Luglio 2019 - 3 Maggio 2020

Ivos Pacetti, imprenditore futurista

Considerato uno dei principali protagonisti della rinascita della ceramica albisolese del Novecento, Ivos Pacetti collaborò con alcune tra le più importanti manifatture locali (M.A.S.; Casa dell’Arte; Alba Docilia, ILSA e SPICA) e fondò la Fiamma, aprendo infine, nel 1956, il nuovo modernissimo stabilimento Ceramiche Minime Fratelli Pacetti.
Folgorato, al pari di Tullio D’Albisola, dalla dinamica e rivoluzionaria estetica futurista, Pacetti, che a fianco dell’attività di ceramista fu attivo anche come fotografo, pittore, scrittore e pubblicista, aderì nella seconda metà degli anni venti al movimento di Marinetti, abbracciandone le innovative soluzioni linguistiche e partecipando alle principali esposizioni del gruppo, in Italia e all’estero.
La mostra, realizzata grazie al sostegno dell’Archivio Pacetti – Studio Ernan Design di Albisola Superiore e ai prestiti provenienti da alcune tra le principali collezioni italiane di ceramica, intende dunque offrire uno sguardo a 360° gradi sulla poliedrica attività artistica di Pacetti, privilegiando la sua produzione di ceramista (anche oltre il futurismo), ma documentando pure le sue sperimentali ricerche in campo fotografico e i più significativi aspetti della sua intensa attività pittorica.
Nato nel 1901 a Figline di Prato, ma trasferitosi durante la Grande Guerra a Genova, dove si impiegò come disegnatore di lucidi alle Medie Artiglierie, Pacetti si avvicinò giovanissimo – nonostante la perdita di una mano – al mondo dell’arte.
La fondamentale svolta nella sua carriera avvenne nel 1920 quando, trasferitosi ad Albisola, iniziò a collaborare con la M.A.S. (Maioliche Artistiche Savonesi) di Dario Ravano. Tuttavia se la ceramica rappresentò il suo principale campo d’azione, come artista e imprenditore, altrettanto significativo fu il suo impegno in altri ambiti espressivi. Pacetti traspose infatti dalla poetica futurista una peculiare inclinazione al progetto globale e alla multidisciplinarietà linguistica, come testimoniato dalla varietà delle sue innovative proposte tecniche e formali e dalla sua intensa e poliedrica attività imprenditoriale, che lo portò a relazionarsi con alcuni tra i più rinomati artisti italiani e stranieri operanti ad Albisola: una rete di conoscenze e di amicizie tangibilmente documentata dal museo di ceramica all’aperto, annesso al suo stabilimento e in cui, ancora oggi, si possono ammirare gli straordinari frutti di quella straordinaria stagione artistica albisolese.
A cura di Matteo Fochessati e Gianni Franzone

 

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  • Da 5 Luglio 2019 a 3 Maggio 2020

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