Città: Genova, Italia
con Pietro Montandon
scene Giorgio Panni Giacomo Rigalza costumi Maria Angela Cerruti
regia Daniela Ardini
Il mito è una fonte inesauribile di possibilità di interpretazioni del presente, delle relazioni tra le cose, i pensieri e il mondo. Anche in una “favola” strana, inquietante come quella raccontata da Andrea Camilleri nel suo romanzo Maruzza Musumeci, ritornano i motivi classici della sirena - del suo canto che uccide - e di una vendetta covata per millenni contro un Ulisse dedicato ai campi. Il protagonista Gnazio ritorna dall’America senza mai guardare il mare per dedicarsi a coltivare la terra, l’acquisto di un campo che è come un’ isola sull’acqua...
Il lavoro sul testo si è svolto nell’assoluto rispetto della parola di Camilleri, lasciando la fascinazione del racconto, di una lingua misteriosa (terragna e materica, velata e oscura).
Attraverso il susseguirsi incessante degli eventi vogliamo prendere idealmente il pubblico per mano e condurlo in un viaggio attraverso una mitologia rude, selvaggia, sensuale, popolata da Aulissi Dimare, Sirene Catananne, cani feroci ma anche attraverso la poesia, l’ironia e la levità della storia d’amore di Gnazio e Maruzza, fino al messaggio finale dell’immortalità del canto delle sirene racchiuso in una conchiglia che dona l’ultimo conforto a un soldato morente.
L'attore Pietro Montandon, nato artisticamente al Teatro Stabile di Catania, ha lavorato con Lamberto Puggelli, Armando Pugliese, Giuseppe Patroni Griffi, Cesare Lievi, Antonio Calenda. Per lunghi anni ha collaborato con la compagnia Mummenshanz in spettacoli che hanno girato tutto il mondo. Con Lunaria Teatro è straordinario interprete di Il fu Mattia Pascal di Luigi Pirandello e di Lunaria di Vincenzo Consolo
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