Città: Genova, Italia
Enérgheia, parola comparsa per la prima volta nelle opere di Aristotele, sta a indicare l’atto di trasformazione, l’essere in opera. Accanto alle attività che producono opere, ve ne sono altre senza opera in cui l’enérgheia è soggetto stesso e operazione perfetta – come la danza. Il lavoro nasce da un’immersione emotiva negli archivi mnemonici di quaranta persone che Paola Bianchi ha interpellato, chiedendo loro quali fossero le immagini rimaste impresse nella loro retina e nella memoria visiva anche molto tempo dopo la prima comparsa.
ENERGHEIA nasce da un lungo processo di incarnazione di quelle immagini, processo che non si è limitato ad una copiatura/imitazione, ma ha attivato un’analisi approfondita dello spazio, della tensione, delle forze, del ritmo generato da quell’azione immortalata, dall’indagine del prima e del dopo, da ciò che c’è oltre l’immagine. Un lavoro sull’anatomia e la vicinanza dello sguardo. Una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto
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