di Robert Thomas
musiche Massimilano Pace
costumi Françoise Raybaud
scene e regia Guglielmo Ferro
È Natale, fuori nevica ed è perfetto così, i regali sono al loro posto sotto l’albero, le luci e le note festose hanno invaso le stanze e su tutto si è appeso violentemente un profumo da donna.
Di quale donna, delle otto che sfarfalleggiano in casa? Forse quella che ha pugnalato Marcel, tagliato i fili del telefono, trasformando una bella dimora di campagna in una prigione di paura?
La commedia francese da cui fu tratto il celebre film di François Ozon del 2002 con Catherine Deneuve, Isabelle Huppert, Emmanuelle Béart, Fanny Ardant e Virginie Ledoyen. Un uomo assassinato, otto donne – tutte con un possibile movente – bloccate in casa senza poter comunicare con l’esterno. Tra accuse, menzogne e segreti, tenteranno di scovare la colpevole. Un ingranaggio perfetto per sedurre lo spettatore, condito con la comicità noir d’oltralpe, che fa emergere la lamina sarcastica e comica della vita contro la morte attraverso la figura madre: la Donna. Thomas ne sceglie otto: le più diverse, perché non sono personaggi ma personificazioni distinte della stessa identità-matrice
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