I primi insediamenti nell'attuale zona della Maddalena risalgono al X secolo, quando all'esterno della città racchiusa entro le mura,.....

Maddalena

I primi insediamenti nell'attuale zona della Maddalena risalgono al X secolo, quando all'esterno della città racchiusa entro le mura, la cosiddetta "civitas", risorta dopo le distruzioni causate dall'incursione saracena del 936, si svilupparono piccoli nuclei abitati accanto a chiese e monasteri.

Intorno all'abbazia di San Siro, primitiva cattedrale di Genova e poi sede di una fiorente comunità monastica, costruita sulle fondamenta dell'antichissima basilica dei Santi Apostoli, sorsero le modeste case degli scalpellini e dei carpentieri. Un altro borgo crebbe accanto alla Basilica delle Vigne ed un altro ancora nella zona di Soziglia.

Questi primi nuclei suburbani, sorti lungo la principale via di comunicazione che andava direttamente da ponente a levante transitando all'esterno delle mura, e che nel loro insieme formavano il cosiddetto "burgus", vennero progressivamente inglobati nell'area urbana. L'abitato andò quindi ad espandersi fuori dalle mura carolinge nella zona attraversata dal rio Sant'Anna, fino ad allora a destinazione agricola, come ricordano ancora oggi i toponimi "Luccoli" (da "lucus", bosco) e "Vigne".

Quest'area rimase fino all'XI secolo una distesa di piccole case a uno o due piani, che fiancheggiavano i percorsi principali di uscita dalla città. La costruzione delle mura dette "del Barbarossa" (1155-1160) incluse l'intera zona nella cerchia cittadina, portando il limite di ponente dell'area urbana alla porta di Santa Fede o Sottana, oggi conosciuta come "Porta dei Vacca". All'interno delle nuove mura rimanevano ancora ampie zone lasciate inizialmente ad orti e giardini, che avrebbero costituito nei secoli successivi lo sfogo per l'ulteriore espansione urbana.

Nella formazione del nuovo tessuto urbano un ruolo decisivo ebbero le consorterie legate alle famiglie nobili che andavano imponendosi nel quadro politico cittadino, spesso in lotta fra loro, la cui rivalità portava a frequenti spargimenti di sangue, nonostante i tentativi delle autorità comunali di limitare questi scontri cruenti.

La Genova medievale venne quindi a strutturarsi come un insieme di tante cittadelle private, chiamate curiæ, la cui struttura edilizia tipica era costituita dal palazzo, affacciato su una piccola piazza circondata da portici in cui si svolgevano le attività mercantili e protetta da una torre alla cui base erano logge aperte di rappresentanza. Attorno alla piazza sorgevano le abitazioni dei membri della consorteria. I nuclei familiari più importanti disponevano anche di una chiesa gentilizia, come gli Spinola in San Luca e i Calvi-Pallavicini in San Pancrazio. Le famiglie avevano il diritto di nominare i parroci di queste chiese e di celebrarvi battesimi,matrimoni e funerali. Gli insediamenti delle famiglie che detenevano il potere economico e politico si svilupparono lungo le vie principali, finendo per relegare i ceti popolari nelle strade marginali, in edifici che venivano continuamente sopraelevati al crescere della popolazione.

Alle aggregazioni legate alle famiglie nobiliari, a partire dal Duecento si sovrapposero quelle legate alle arti e ai mestieri che diedero un significativo impulso allo sviluppo urbano del XIII e XIV secolo. Il ricordo di queste aggregazioni è tuttora presente nella toponomastica del centro storico, dove accanto alle vie e alle piazze con i nomi delle famiglie nobiliari (Calvi, De Franchi, Pinelli, Senarega, Spinola) si aprono i vicoli in cui artigiani e commercianti avevano le loro botteghe, con annessa abitazione al piano superiore (via degli Orefici, piazza di Pellicceria, via dei Macelli di Soziglia, vico dei Droghieri).

La costruzione della "Strada Nuova" (Via Garibaldi)

La prima rivoluzione urbanistica del quartiere avvenne nel Cinquecento quando nella zona a monte del quartiere fu realizzato un insediamento residenziale che con i suoi sontuosi palazzi celebrava la potenza dell'oligarchia cittadina. Lungo la "Strada Nuova" (oggi Via Garibaldi, aperta a ridosso delle mura, ai piedi del colle di Castelletto, dove prima sorgevano case popolari e il postribolo pubblico, costruirono i loro palazzi sei delle famiglie nobili più in vista di quell'epoca (Doria, Grimaldi, Lomellini, Lercari, Pallavicini e Spinola).

La nuova strada, pur essendo per l'epoca molto larga e rettilinea, non era pensata come parte di un moderno asse di collegamento tra levante e ponente, ruolo che acquisì molto più tardi, nell'Ottocento, quando furono raccordate tra loro le strade dei vari quartieri residenziali elitari sorti a monte del centro storico.

L'Ottocento

Un'altra svolta, connessa allo sviluppo della viabilità urbana legata al porto, fu la creazione, nell'Ottocento, della piazza Caricamento, terminale della carrabile litoranea voluta dal re Carlo Alberto ed a lui intitolata (oggi via Gramsci). La piazza, che occupava lo spazio antistante la palazzata di Sottoripa, anticamente affacciata direttamente sui moli, era utilizzata per la movimentazione delle merci da e per il porto. Nelle "strade nuove" e nelle vie limitrofe nell’Ottocento accanto all’antica aristocrazia si insediarono le élite della nuova borghesia commerciale e finanziaria, come nota il Casalis nel suo "Dizionario degli stati di S.M. il Re di Sardegna" (È questa la parte più splendida della città, abitata da gran numero di patrizi e di ricchi banchieri e negozianti.)

Il Novecento

Nei primi decenni del Novecento con l'apertura delle gallerie intitolate a Giuseppe Garibaldi ed alla Regina Elena (oggi intitolata a Nino Bixio) fu realizzato il collegamento tra largo Zecca e piazza Corvetto, consentendo un rapido attraversamento a monte del quartiere.

Come in gran parte del centro storico nel secondo dopoguerra si insediarono tra i vicoli del quartiere elementi malavitosi, la cui presenza ha determinato lo spopolamento e l'impoverimento della zona più popolare, proprio negli anni negli anni delboom economico, in cui la popolazione della città nel suo complesso aveva raggiunto il suo massimo storico. Da uno studio condotto dalla Fondazione Rocco Chinnici, in collaborazione con la Compagnia di San Paolo e il Comune di Genova, è emersa la percezione di insicurezza e degrado da parte degli abitanti del quartiere, costretti a convivere con varie forme di criminalità. La situazione è peggiorata negli ultimi anni del Novecento, quando alla piccola malavita sono subentrati esponenti della criminalità organizzata che hanno trasformato i vicoli del quartiere nel principale centro della prostituzione a Genova.

Sul piano della viabilità, l'intervento più importante nel dopoguerra è stato la realizzazione della Sopraelevata (1963), che correndo al margine dell'area portuale collega il casello autostradale di Genova Ovest a piazza Caricamento e alla Foce. Pur non avendo svincoli nel quartiere l'apertura di questa arteria ha comunque decongestionato il traffico in transito in piazza Caricamento.

Il quartiere oggi

Come gran parte del centro storico, dopo un lungo periodo di degrado il quartiere della Maddalena registra i primi timidi segni di ripresa. Ma mentre sia la zona a monte, Via Garibaldi e i suoi palazzi, che quella a mare, con il porto antico, sono state negli ultimi anni riportate a nuova vita, il centro antico rimane ancora assai indietro, nonostante i progetti di riqualificazione avviati nei primi anni duemila. Le azioni di cambiamento, pur tra molte difficoltà, procedono con interventi mirati alla riqualificazione degli spazi urbani, la realizzazione di un nuovo asilo nido, il sostegno alle piccole imprese che operano nel quartiere, la creazione di spazi destinati a iniziative socio-culturali e il contrasto alla prostituzione ed alle attività illegali in genere.

Le vie del quartiere mediovale

Il quartiere storico si è sviluppato lungo due direttrici principali, le due strade che provenendo da ponente portavano nel centro città e quella che conduceva direttamente a levante passando all'esterno della prima cinta muraria. Queste due strade, oggi rispettivamente via San Luca e via della Maddalena, costituiscono l'asse del quartiere antico e sono intersecate da numerosi vicoli che dalle antiche calate portuali risalgono verso monte. Tra questi i più significativi, sia per la relativa ampiezza della sede stradale che per l'importanza degli edifici, sono l'asse formato da via al Ponte Calvi e via Luccoli, al confine con il quartiere di Prè e quello costituito dalla via al Ponte Reale, via Banchi, via degli Orefici, via di Soziglia e via Luccoli, al confine con il quartiere del Molo.

Strade, piazze e spazi pubblici

Via San Luca

Via della Maddalena

Piazza Banchi

Piazza Fossatello

Via Lomellini

Via Luccoli

Via degli Orefici

Via di Sottoripa

Salita Santa Caterina

Piazza delle Vigne

Via dei Macelli di Soziglia

Vico delle Mele

Via della Posta Vecchia

Vico dell'Amor perfetto e Piazza Dell\'Amor Perfetto

Via di Soziglia

Piazza Caricamento

La "Strada Nuova" (Via Garibaldi)

Strada Nuovissima" (Via Cairoli)

Piazza delle Fontane Marose

Palazzi dei Rolli

Nell'area della Maddalena, testimonianza dei secoli in cui il quartiere fu il centro economico della città, si trovano ben 49 degli 80 palazzi patrizi genovesi che furono iscritti nei registri dei Rolli

Palazzi del quartiere della Maddalena inseriti nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità:

Palazzo Doria Spinola, largo Lanfranco 1, oggi sede degli uffici della provincia
Palazzo Battista e Interiano, piazza Fontane Marose 2
Palazzo Negrone, piazza Fontane Marose 3 e 4
Palazzo Giacomo Spinola, piazza Fontane Marose 6
Palazzo Gio Battista Centurione, piazza Fossatello 3
Palazzo Gio Carlo Brignole, piazza della Meridiana 2
Palazzo Spinola di Pellicceria , piazza Pellicceria 1, sede della Galleria nazionale di palazzo Spinola
Palazzo Gio Battista Grimaldi, piazza S. Luca 2
Palazzo Giorgio Spinola, salita S. Caterina 4
Palazzo Gerolamo Grimaldi, salita S. Francesco 4, conosciuto come "Palazzo della Meridiana"
Palazzo Emanuele Filiberto Di Negro, via al Ponte Reale 2, che nell'Ottocento ospitò un albergo di lusso ("Hotel Feder")
Palazzo Lomellini-Doria Lamba, via Cairoli 18
Palazzo Pallavicini Cambiaso, via Garibaldi 1
Palazzo Pantaleo Spinola, via Garibaldi 2
Palazzo Lercari Parodi, via Garibaldi 3
Palazzo Carrega-Cataldi, via Garibaldi 4
Palazzo Angelo Giovanni Spinola, via Garibaldi 5
Palazzo Gio Battista Spinola, via Garibaldi 6
Palazzo Podestà, via Garibaldi 7, conosciuto anche come "Palazzo Nicolosio Lomellino"
Palazzo Cattaneo-Adorno, via Garibaldi 8 e 10
Palazzo Tursi, via Garibaldi 9, sede del comune di Genova (alcune sale dal 2004 ospitano anche una sezione dei Musei di Strada Nuova)
Palazzo Bianco, via Garibaldi 11, sede di una pinacoteca inserita nel circuito dei Musei di Strada Nuova
Palazzo Baldassarre Lomellini, via Garibaldi 12, conosciuto come "Palazzo Campanella"
Palazzo Rosso, via Garibaldi 18, sede di una pinacoteca inserita nel circuito dei Musei di Strada Nuova
Palazzo Giorgio Centurione, via Lomellini 5
Palazzo Ambrogio Di Negro, via S. Luca 2, sede della Fondazione Edoardo Garrone
Palazzo Gio Battista Grimaldi, vico S. Luca 4
Palazzo Stefano De Mari, via S. Luca 5
Palazzo Nicolò Spinola, via S. Luca 14

Palazzi del quartiere della Maddalena iscritti nei Rolli ma non compresi nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità:

Palazzo Bernardo e Giuseppe De Franchi, Piazza della Posta Vecchia 2
Palazzo Agostino De Franchi, Piazza della Posta Vecchia 3
Palazzo Domenico Grillo, Piazza delle Vigne 4
Palazzo Agostino Doria, Piazza delle Vigne 6
Palazzo Pietro Spinola di San Luca, Piazza di Pellicceria 3
Palazzo Spinola di Luccoli-Balestrino, Piazza Fontane Marose 1
Palazzo Lazzaro Grimaldi, Piazza Inferiore di Pellicceria 1
Palazzo De Mari, Piazza Luccoli 2
Palazzo Pinelli-Parodi, Piazza Pinelli 2
Palazzo Gio Batta Senarega, Piazza Senarega 1
Palazzo Luciano Spinola di Luccoli, Salita di Santa Caterina 2, nel secondo dopoguerra e fino al 2001 sede genovese dell'ENEL
Palazzo Pallavicini-Fabiani, Via al Ponte Calvi 3
Palazzo Francesco Borsotto, Via della Maddalena 29
Palazzo Jacopo Spinola, Via della Posta Vecchia 16
Palazzo Lomellini-Dodero, Via Lomellini 15
Palazzo Tommaso Franzone, Via Luccoli 22
Palazzo Spinola di San Luca-Gentile, Via San Luca 4
Palazzo Spinola di San Luca, Via San Luca 6
Palazzo Brancaleone Grillo, Vico Delle Mele 6
Palazzo Nicola Grimaldi, Vico San Luca 2

Chiese e luoghi di culto

Basilica delle Vigne

Basilica di San Siro

Chiesa di S. Maria Maddalena

Chiesa di S. Luca

Chiesa di S. Pancrazio

Edicole votive e immagini sacre

Nei vicoli del centro storico sono numerose le edicole votive, in cui erano collocate statue dellaMadonna o di santi, segno di un'antica devozione, spesso abbinate ad una cassetta perelemosine destinate a scopi caritatevoli, di cui talvolta restano i vani vuoti nelle facciate delle case. Oggi molte delle originali statuette sono state trasferite nel Museo di Sant'Agostino e sostituite da copie.

Varie di particolare interesse

Loggia dei Banchi

La torre dei Morchio

Villetta Di Negro

La casa di Mazzini (sede del museo del risorgimento)

Porto Antico

Acquario

A Ponte Calvi è ormeggiato il Galeone Neptune, rifacimento moderno di un veliero seicentesco, realizzato nel 1986 per il film Pirati del regista Roman Polanski.

 

 

Wikipedia

 

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