La villa Brignole Sale Duchessa di Galliera è una villa nobiliare genovese .....

Villa Duchessa di Galliera

La villa Brignole Sale Duchessa di Galliera è una villa nobiliare genovese ubicata nel quartiere di Voltri sui colli Castellaro e Givi. Si è sviluppata in seguito all'annessione successiva di diverse proprietà.

Il corpo più antico denominato "Paraxo" era stato fatto costruire dalla famiglia aristocratica Mandillo. Il corpo centrale, sormontato al centro dallo stemma dei Brignole, corrisponde al nucleo originario secentesco mentre le due ali sono state aggiunte in un secondo tempo.

Contrariamente ai canoni abituali, l'ingresso principale non è situato al centro dell'edificio ma sotto un portico posto sotto l'ala ad oriente. Gli interni conservano affreschi settecenteschi e decorazioni in stile rococò. Di particolare pregio la Sala delle Conchiglie. Sul retro trova spazio un interessante giardino d'inverno. Contiene anche un teatro inaugurato nel 1786 e riadibito ad ospitare spettacoli nel 2010 dopo restauri.

La villa - collocata su una terrazza a mezza costa a cui si accede da due monumentali scale simmetriche - ha anche delle dépendance: il Caffè, la Latteria e il Castello Belvedere che dopo anni di decadenza sono state ristrutturate utilizzando i finanziamenti elargiti in occasione delle manifestazioni colombiane del 1992.

Dal 1992 il parco ha subito una serie di danni provocati da atti vandalici e di una mancanza di manutenzione sufficiente dovuta alla carenza di giardinieri in loco. Il Comune di Genova, tuttavia, ha provveduto al restauro delgiardino all'Italiana, che sarà aperto al pubblico il 27 settembre in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio. Il restauro, durato quasi un anno è il primo lotto di un'altra serie di interventi che vedranno restaurate nuovamente le dépendance e lo spettacolare impianto scenografico delle cascate e le terrazze panoramiche costruite nel XVIII secolo alle spalle del palazzo.

Nel 1675 la villa fu acquistata dai Brignole Sale che dopo lavori di ampliamento la rinominarono villa Grande.

Le ristrutturazioni successive più importanti avvennero nel 1780 quando il voltrese Giuseppe Canepa decorò gli interni della villa in stile rococò a cui seguì l'intervento di Gaetano Cantone per la realizzazione del teatro storico. Nel 1803 vi lavorò Emanuele Andrea Tagliafichi che progetto un parco all'inglese e si dedicò ad alcuni interni del palazzo. Nel 1814 Carlo Barabino completò il bosco detto "del Leone" e nel 1872, Maria Brignole Sale De Ferrari, duchessa di Galliera, fece realizzare il vasto giardino romantico progettato da Giuseppe Rovelli. Nel 1888 la duchessa la lasciò in eredità perpetua all'Opera Pia Brignole Sale. Dal 1931 è in uso al Comune di Genova, inizialmente in affitto e poi dal 1985 in proprietà tranne il palazzo e l'antistante giardino.

Negli anni ha ospitato diversi ospiti illustri tra cui: Luisa Maria Adelaide di Borbone-Penthièvre, Maria Cristina di Savoia, Ferdinando II di Borbone, re Carlo Alberto, la regina Maria Teresa d'Asburgo e gli imperatori Francesco Giuseppe d'Austria e Guglielmo II di Germania.

Il giardino divenne famoso nella prima metà dell'Ottocento per le sue camelie e la collezione di agrumi, talmente apprezzati che venivano inviati regolarmente come regalo a Maria Teresa, regina di Sardegna e moglie di Carlo Alberto di Savoia. Di quegli anni è la rappresentazione di M.P. Gauthier e la descrizione fatta dalBertolotti nel 1832: "tra principesche sale, nel mezzo di giardini e boschi di rinomanza europea".

Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale le truppe tedesche la dotarono di opere difensive per il controllo della costa e delle valli Leira e Cerusa. Mentre le trincee non sono più visibili sono ancora presenti bunker di vedetta e di ricovero.

Il parco della villa, attualmente adibita dal comune a parco urbano si estende per circa 32 ettari di cui 25 visitabili.

È costituito da una parte a giardino formale, nei dintorni della villa, con elementi botanici classici dei giardini dell'epoca quali cedri, cipressi, ippocastani, magnolie, epalme. Con i restauri effettuati nel corso del 2013 è stata ricostituita la collezione di amarillidacee e piante sudafricane, secondo gli elenchi dei giardinieri della Duchessa: spiccano per la loro fioritura Amaryllis, Hippeastrum, Agapanthus e Nerine. Il bosco romantico si presenta con innesti di vegetazione tipica ligure qualipini marittimi e lecci ed un'altra tipicamente agricola con olivi e alberi da frutto e abitazioni contadine. Tra le specie della flora spontanea si segnalano crocus biflorus, iris foetidissima e l'orchidacea spiranthes spiralis, entità piuttosto rare in Liguria.

Nella valle del Leone, in pessimo stato di conservazione, è stato realizzato un bosco ispirato alla Divina Commedia, con la porta degli inferi, la lonza (attualmente conservata nel palazzo) e il monumento a Dante Alighieri e Gabriello Chiabrera.

Nel cuore del parco, l'area del Belvedere (1872) ideata da Giuseppe Rovelli è frutto di un ardito progetto di modellazione del terreno, con un'imponente grotta attraversata da ruscelli e spaccata da una cascata che proveniente dall'antro posto nei sotterranei del castello.

In una spianata erbosa si trova un recinto per i daini, vera attrazione del parco. Subito fuori di due dei cancelli del parco vi sono due chiese: in basso il convento di San Francesco, ora in disuso, e il santuario della Madonna delle Grazie (intitolato anche a san Nicolò) in cima alla collina.

Nella parte alta è conglobata la porta nord all'abitato di Voltri inserita nella cinta muraria medioevale in parte ancora presente all'interno del parco.

wikipedia

 

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