Città: Genova, Italia
Due funambole della parola portano in scena un pezzo di teatro anomalo: una conversazione, rubata a due menopausatiche signore sessantenni che si conoscevano da ragazze e che non hanno perso mai il senso del sarcasmo. Non si sa se si vogliano bene. Non esitano a cantarsele. Nulla è preparato, partono da un punto e non sanno neanche loro dove arriveranno. Accade così alle donne quando parlano… Niente copione, niente a memoria, niente ripetibile, niente che stia dentro il Teatro, neanche un canovaccio.
Otti incontrando Etti disse “Ora che stiamo per morire ti dirò quanto sei stronza” L’altra rispose per le rime. Da lì il loro gioco che fanno al ristorante su Facebook, su Youtube, al telefono nella vita.
Lo facessero tutte le sere sarebbe sempre differente.
Etti (FrabETTI) tutta dizione crede nel vecchio teatro, Otti (LanzarOTTI) se ne frega: per lei il teatro è ovunque.
Una pièce indecifrabile perché anche una performance ha una struttura, questa no, è il delirio dei nostri giorni, l’acido rammarico di invecchiare, il sadico rinfacciarsi difetti
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