Nella Roma occupata dai nazisti, una rappresaglia della Gestapo costringe sette amici a una scelta estrema: cosa siamo disposti a fare pur di sopravvivere?
Il pluripremiato spettacolo francese Le repas des fauves, tra i maggiori successi delle ultime stagioni parigine, arriva finalmente in Italia con l’adattamento firmato da Vincenzo Cerami.
La vicenda racconta la storia di sette amici che, nell’Italia del 1943, durante l’occupazione tedesca, si trovano per festeggiare il compleanno del loro ospite. Una serata per non pensare alle tragedie, alla guerra e alle privazioni… La stessa sera però vengono uccisi due ufficiali tedeschi proprio sotto casa e, per rappresaglia, la Gestapo decide di prendere due ostaggi per ogni appartamento. Il comandante dell’operazione riconosce nel padrone di casa, dove si trovano i sette amici, il libraio dal quale spesso compra delle opere, e per una singolare cortesia, avverte che prenderà gli ostaggi al momento del dessert, lasciando loro la scelta di chi sarà portato via. Qui comincia La cena della belve: ognuno ovviamente cercherà di salvarsi, tirando fuori il peggio di sé.
Il testo, di notevolissima fattura, alterna momenti di alta tensione ad altri decisamente divertenti, pervaso com’è da uno humor nero, nerissimo. Ma lo spettacolo prende per mano lo spettatore, spingendolo a identificarsi in ciascuno dei sette personaggi; e lo coinvolge emotivamente fino all’inaspettato finale e alla inesorabile domanda: «Cosa farei al loro posto?». Tratto dal testo dell’armeno Vahé Katchà, con la perfetta drammaturgia di Julien Sibre e la raffinatissima cura della versione italiana firmata da Cerami, il lavoro diretto dallo stesso Sibre con Virginia Acqua vede in scena un gruppo d’attori straordinario tra cui Maurizio Donadoni, Ralph Palka, Gianluca Ramazzotti, Emanuele Salce e Silvia Siravo
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