In occasione delle celebrazioni per il bicentenario della nascita di Adelaide Ristori, avvenuta il 29 gennaio 1822, arriva in scena un allestimento del Macbeth di Shakespeare nella versione che rese celebre l’attrice in Europa e nel mondo. Donna indipendente, proto-regista, manager di se stessa, Adelaide Ristori è una figura chiave dell’Ottocento teatrale, amata da folle di ammiratori illustri, come, tra i tanti, Giuseppe Verdi o Camillo Cavour, Alexandre Dumas o Théophile Gautier, re e regine di tutto il mondo.
Così il Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con il Museo Biblioteca dell’Attore, ha deciso di rendere omaggio alla divina attrice, in un viaggio tra passato e presente, tra biografia e agiografia, al cui centro esplode, in tutta la sua forza, il Macbeth, con la versione tradotta e adattata in versi italiani da Giulio Carcano per Ristori nel 1860.
E sarà un’altra grande attrice, Elisabetta Pozzi, a guidare questo viaggio: un viaggio non privo di fantasia e ironia, tra apparizioni e magie, tra realtà e virtualità in cui, come in un tecnologico set televisivo, la ricerca storica si affianca al ricordo personale, la testimonianza all’interpretazione, l’immagine alla parola. Nell’innovativa regia di Davide Livermore, questo spettacolo apre però a un pensiero vivo e presente sul senso del teatro: sul fare del palcoscenico, allora come oggi, il luogo della bellezza e della poesia, della commedia e della tragedia
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