Il Sacro Mandillo
Genova, chiesa di San Bartolomeo degli Armeni. Il Santo Volto, più noto come “Santo Mandillo” è ritenuto il più antico ritratto del Cristo.
Secondo un’antica tradizione del III sec.d.C. Abgar, re di Edessa in Armenia, malato di lebbra ed avendo udito delle qualità taumaturgiche di Gesù che predicava in Palestina, mandò il pittore Anania perché raffigurasse il Suo volto. Non riuscendo però l’artista a ritrarre il Messia, Gesù prese il telo appoggiandovi il volto intriso di sudore e lasciandovi così impressa la Sua immagine. Tornato in patria, Anania toccò il Re con quel sudario che miracolosamente lo guarì. Da qui ebbe origine l’adorazione della sacra effige.
Dopo varie peripezie nel 1362 la reliquia arrivò a Genova a seguito di Leonardo Montaldo, futuro doge, che l’aveva ricevuta in dono dall’imperatore Giovanni V Paleologo. L’icona è racchiusa in una cornice trecentesca d’argento dorato, detta “paleologa”, un opera di alta oreficeria bizantina che include anche dieci rilievi con scene sbalzate sull'origine della Sacra Effige.
Una curiosità: secondo la tradizione, Montaldo portò con se anche una piantina che ornava i balconi delle case di Bisanzio... tale piantina era chiamata l'Erba del Re, cioè il basilico...
Beppe Porsia