Fiume Sand Creek

la guerra attraverso gli occhi di un bambino

Fiume Sand Creek è la terza traccia dell’album Fabrizio de André (1981), conosciuto anche come L’Indiano. In quest’album De André parla del popolo sardo e del popolo indiano, che ritiene simili per il fatto di essere popoli colonizzati.

In Fiume Sand Creek il cantautore tratta un fatto realmente accaduto: il massacro di Sand Creek del 29 novembre 1864, in cui muoiono centinaia di nativi americani delle tribù Cheyenne e Arapaho accampati nei pressi del fiume Sand Creek, in Colorado. Questa tragedia si colloca nel contesto delle guerre contro i nativi americani negli Stati Uniti, che mietono un numero imprecisato di vittime, stimato tra i 50 e i 100 milioni, tra cui moltissimi civili.

L’attacco avviene all’alba, come possiamo intuire dalle prime righe della canzone: “Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura. Sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura”. Per questo gli indiani sono presi alla sprovvista e subiscono l’assalto delle truppe guidate dal colonnello John Chivington. I guerrieri non sono nel campo, sono “troppo lontani sulla pista del bisonte”, quindi la maggioranza delle vittime sono bambini, donne e anziani. Il massacro, infatti, è raccontato attraverso gli occhi ingenui di un bambino, che spera di trovarsi in un incubo: “Chiusi gli occhi per tre volte, mi ritrovai ancora lì. Chiesi a mio nonno è solo un sogno, mio nonno disse sì”. Le immagini dell’eccidio, viste dalla sua prospettiva, si trasformano in immagini quasi fiabesche, come “l'albero della neve [che] fiorì di stelle rosse”. Al sorgere del sole, lo scenario che si apre davanti allo sguardo del piccolo sopravvissuto è terribile: ci sono “solo cani e fumo e tende capovolte”. L’epilogo è tragico: “ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek”.

Quello di Sand Creek è solo uno dei tanti tragici eventi nel corso delle cosiddette guerre indiane, che De André mette in musica per renderlo immortale.

“Cantare, credo sia un ultimo grido di libertà. Forse il più serio. Scrivere canzoni sta diventando una responsabilità sociale, ma se ne sono accorti in pochi”.

Chiara Risso

English translation

Fiume Sand Creek: the war through the eyes of a child

Fiume Sand Creek is the third track of the album Fabrizio de André (1981), also known as L’Indiano. In this album De André talks about the Sardinians and the Native Americans, who share similarities in that they both are colonized populations in his opinion.

In Fiume Sand Creek the singer-songwriter deals with an historical event: the Sand Creek massacre, that occurred on November 29, 1864, in which hundreds of Native Americans belonging to the Cheyenne and Arapaho Nations lost their lives. They were camping near the river Sand Creek, in Colorado. This tragedy is part of the Indian Wars in the United States of America, that killed an estimated number of 50 to 100 million victims, including a large number of civilians.

The attack happens at dawn, as we can guess from the very first lines of the song: “They have taken our hearts from underneath a dark blanket. We were sleeping without fear under a small, dead moon”. That is why the American Indian are caught off guard and undergo the assault of the troops led by colonel Chivington. The Indian warriors are not in the camp, since they are “buffalo hunting too far away”. So, most of the victims are children, women and elderly people. Therefore, the slaughter is told through the eyes of a child, who hopes all that to be just a bad dream: “I closed my eyes three times, but I was still there. I asked my grandpa ‘Is it just a dream?’, my grandpa said ‘Yes, it is’”. The images of the bloodshed, from the child’s perspective, turn into fairy‑tale‑like images, like “the snow tree [that] blossomed with red stars”. After the rising of the sun, the scene in front of the young survivor is dreadful: all he can see are “dogs and smoke and upside-down tents”. The conclusion of the song is tragic: “now the kids sleep in at the bottom of the Sand Creek River”.

The Sand Creek massacre is just one of the many tragic killings during the so-called Indian Wars, that De André sets to music in order not to forget. 

“Singing, that’s a last cry for freedom. Maybe the most meaningful one. Writing songs is becoming a social responsibility, but few have noticed.”

Chiara Risso

TESTO

Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
Sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
Fu un generale di vent'anni
Occhi turchini e giacca uguale
Fu un generale di vent'anni
Figlio d'un temporale

C'è un dollaro d'argento sul fondo del Sand Creek
I nostri guerrieri troppo lontani sulla pista del bisonte
E quella musica distante diventò sempre più forte
Chiusi gli occhi per tre volte
Mi ritrovai ancora lì
Chiesi a mio nonno è solo un sogno
Mio nonno disse sì

A volte i pesci cantano sul fondo del Sand Creek
Sognai talmente forte che mi uscì il sangue dal naso
Il lampo in un orecchio nell'altro il paradiso
Le lacrime più piccole
Le lacrime più grosse
Quando l'albero della neve
Fiorì di stelle rosse

Ora i bambini dormono nel letto del Sand Creek
Quando il sole alzò la testa tra le spalle della notte
C'erano solo cani e fumo e tende capovolte
Tirai una freccia in cielo
Per farlo respirare
Tirai una freccia al vento
Per farlo sanguinare

La terza freccia cercala sul fondo del Sand Creek
Si son presi il nostro cuore sotto una coperta scura
Sotto una luna morta piccola dormivamo senza paura
Fu un generale di vent'anni
Occhi turchini e giacca uguale
Fu un generale di vent'anni
Figlio d'un temporale

Ora i bambini dormono sul fondo del Sand Creek

 

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