Foto di Paola Spinola

Via di Scurreria

Se non se ne conoscono le origini, via di Scurreria potrebbe sembrare una strada come tante, magari giusto un po' più larga e regolare. In realtà ha una storia particolare che la contraddistingue.

Nonostante attraversi una zona medievale, essa è più recente rispetto ai caruggi adiacenti. Venne infatti aperta nel 1584 per volontà di Giò Giacomo Imperiale (eletto Doge nel 1617) col duplice fine di creare un collegamento fra il proprio palazzo di Campetto e la Cattedrale di San Lorenzo e, al contempo, dare un accesso più prestigioso alla sua residenza. La zona infatti era un groviglio di caruggi dove avevano sede officine e laboratori di artigiani quali i setaioli, gli indoratori e, ovviamente, gli scudai da cui la "contrada scutariae" prendeva il nome; non un luogo degradato ma sicuramente non particolarmente prestigioso.
La nuova strada venne realizzata abbattendo o ristrutturando gli edifici preesistenti, il tutto a spese di Giò Giacomo. A ricordo di ciò venne apposta una lapide proprio in fondo alla via che, tradotta dal Latino, recita:
"Giò Giacomo Imperiale figlio di Vincenzo per la pubblica e privata utilità e provvedendo al decoro della città prese e distrusse molteplici abitazioni, con il suo denaro si curò di erigere, ornare e aprire questa via, alla quale è stato imposto il nome della famiglia di colui che la eresse 1587”.
Come riportato sulla lapide, Giò Giacomo ottenne dal Comune il permesso di intitolare la nuova strada col nome della propria casata quale riconoscimento della pubblica utilità di tale operazione. Ebbene sì, la bella via che scende da San Lorenzo dovrebbe portare il nome del palazzo che le fa da quinta sul fondo, Imperiale appunto.
Tuttavia si impose subito l'abitudine di chiamarla Scurreria, nome con il quale ancora oggi la conosciamo.

Paola Spinola

 

 

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