Palazzo Luca Grimaldi

Palazzo Bianco sorge sul sito di una precedente costruzione fatta erigere da Luca Grimaldi prima dell’apertura di Strada Nuova, tra il 1530 e il 1540, con ingresso dalla salita di San Francesco.

Sarà soltanto all’inizio del XVIII secolo, in particolare nel 1711 che l’edificio, nel frattempo passato in proprietà alla famiglia De Franchi nel 1658, giungerà a Maria Durazzo Brignole Sale. Già proprietaria del Palazzo Rosso, Maria fece ristrutturare il palazzo dall’architetto Giac omo Viano che lavorò sui moduli architettonici e formali degli edifici cinquecenteschi, dando alla residenza un nuovo accesso da Strada Nuova e connotando il sistema atrio-scala-cortile in maniera analoga a quella già in essere in molti dei palazzi della via.
Analogamente a Palazzo “Rosso”, per volere della stessa proprietaria, la duchessa di Galliera Maria Brignole Sale De Ferrari, l’edificio, insieme a preziose opere d’arte, passò nel 1889 al Comune di Genova, che vi allestì, pochi anni dopo, un’esposizione di arte antica aperta al pubblico.
Accolte nel frattempo anche le collezioni del principe Oddone di Savoia, e dopo un primo riordinamento operato nei primi decenni del Novecento da Gaetano Poggi, Assessore alle Belle arti, le raccolte comunali, tra cui anche quelle di Palazzo Bianco, furono riorganizzate dall’allora direttore dell’Ufficio Belle Arti e Gallerie, Orlando Grosso, che, tra il 1928 e il 1932, sistemò a Palazzo Bianco, in ordine cronologico e per scuola, anche le numerose opere nel frattempo giunte nelle collezioni civiche provenienti da Casa Piola.
Pesantemente danneggiato dai bombardamenti del 1942 e ricostruito nelle sue forme architettoniche settecentesche, venne riaperto al pubblico nel 1950 con una mostra dedicata al pittore Alessandro Magnasco e con un allestimento completamente rinnovato curato dall’architetto Franco Albini e dalla nuova direttrice dell’Ufficio Belle Arti e Storia Caterina Marcenaro.
Inserito dal 2004 all’interno del complesso dei Musei di Strada Nuova, che comprende anche Palazzo Rosso e palazzo Tursi, l’edificio ha recentemente ampliato il suo percorso museale con gli spazi esterni del giardino posteriore, che comprende i resti della chiesa di San Francesco di Castelletto, demolita a inizio Ottocento.

(VisitGenoa)

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