Palazzo Luca Grimaldi
Palazzo Bianco sorge sul sito di una precedente costruzione fatta erigere da Luca Grimaldi prima dell’apertura di Strada Nuova, tra il 1530 e il 1540, con ingresso dalla salita di San Francesco.
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La strada ha un preciso anno di nascita: il 1550, primo esempio di lottizzazione a livello europeo, via Giuseppe Garibaldi presenta una unicità stilistica e di concezione che la rese già allora celebre internazionalmente. Pieter Paul Rubens ne studiò palazzi, e i suoi disegni contribuirono alla diffusione dello stile rinascimentale nel Nord dell'Europa.
Via Garibaldi, inizialmente Via Aurea poi Strada Nuova, venne progettata da Bernardino Cantoni, probabilmente ben consigliato dal suo Maestro, di Galeazzo Alessi. La costruzione dell'intero gruppo degli edifici iniziò nel 1550 e durò circa quarant'anni.
Via Garibaldi è una delle principali strade di Genova e una delle maggiori dell'intero centro storico sotto l'aspetto architettonico per l'impatto magnificente dei suoi palazzi, alcuni dei quali inclusi negli appositi Rolli.
Dal 13 luglio 2006 è inserita, insieme a tutto il sistema dei Rolli, fra i Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO.
Palazzo Bianco sorge sul sito di una precedente costruzione fatta erigere da Luca Grimaldi prima dell’apertura di Strada Nuova, tra il 1530 e il 1540, con ingresso dalla salita di San Francesco.
Edificato dai fratelli Domenico e Giovanni Ponzello a partire dalla metà del settimo decennio del Cinquecento per Nicolò Grimaldi – chiamato “il Monarca” per la sua ricchezza – sull’estensione di ben due lotti edificabili e terminato tra il 1572 e 1579.
Edificato tra il 1563 e il 1569 da Nicolosio Lomellino su un lotto di terreno acquistato dai Gentile, il palazzo subì svariati passaggi di proprietà nel corso dei secoli che hanno contribuito a definire gli aspetti architettonici e decorativi odierni:
Acquistato il lotto dai Padri del Comune nel 1558, il palazzo, il primo di Strada Nuova sul lato a valle, viene edificato dall’architetto Bernardo Spazio e dal maestro Giovanni Pietro Orsolino su commissione di Pantaleo Spinola.
Progettato tra il 1671 e il 1677 dall’architetto Pietro Antonio Corradi – già attivo nell’ampliamento del palazzo di Francesco Maria Balbi nella strada omonima – per Rodolfo e Francesco Brignole Sale,
Opera dell’architetto Giovanni Battista Castello detto il Bergamasco, il palazzo sorge per volontà di Tobia Pallavicino, finanziere colto e aggiornato sulle ultime novità romane che aveva costruito le sue ricchezze sul monopolio dell’allume di Tolfa.