Una curiosa lapide in via di Ravecca

In via di Ravecca è apposta una curiosa lapide sulle mura del Barbarossa.

È collocata piuttosto in alto e per riuscire a leggerla bisogna fotografarla.
L'iscrizione recita:
"Anno Domini MCMXIII ab substituendas scalas veteriores sitas ad latere borealis turris publice utilitatis causa dirutas hec nove scale facte fuerunt expensis comunis ianuensis"
Per chi ha dimestichezza con il Latino, il significato è abbastanza chiaro: poiché dovevano essere sostituite le vecchie scale fatiscenti poste a lato della torre settentrionale, per l'utilità pubblica ne vennero realizzate di nuove a spese del Comune genovese.
La cosa che salta subito all'occhio è l'anno, MCMXIII, ossia il 1913. Porta Soprana e tutta la zona verso l'attuale piazza Dante fu ampiamente restaurata agli inizi del XX secolo, abbattendo le case che erano state costruite a ridosso delle antiche fortificazioni e quelle lungo vico Dritto di Ponticello. I lavori vennero coordinati da Alfredo d'Andrade, architetto portoghese con la passione per il Medioevo, che in molte occasioni azzardò personalissime reinterpretazioni. La nostra lapide fu collocata proprio in occasione di quei restauri e può essere considerata un falso storico, o meglio, un finto antico: oltre all'anno lo rivelano i caratteri puliti, le lettere tutte della stessa dimensione e la mancanza di abbreviazioni, molto utilizzate all'epoca della costruzione di Porta Soprana.
Grazie a Francesco Gragnoli per avermi procurato la foto

Paola Spinola

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