Me Myself and I
Lo spettacolo indaga la relazione tra individuale e collettivo: l’individuo come soggetto di osservazione di sé nella sua relazione con gli altri e con l’ambiente circostante. I tre danzatori interpreti sono coinvolti in un’indagine che li porta ad esplorare una diversa visione di sé stessi nel tentativo di rispondere alle domande: Come posso essere me stesso? Cosa posso mostrare e cosa non voglio mostrare di me? Qual è la distanza tra una visione idealizzata di me e l’immagine di me che realmente si produce in scena? A queste domande i danzatori rispondono da punti di vista diversi: in modo pragmatico, fantastico, didattico, ciascuno attingendo dalla propria storia personale. Il desiderio è quello di comprendere e far comprendere ciò che è veramente importante mostrare in scena, senza essere condizionati dall’artificio dei codici di rappresentazione. Così come proponeva Anna Halprin, la cui filosofia ha influenzato e nutrito la ricerca di Christine Fricker, il punto di partenza di questo spettacolo è la richiesta rivolta a ciascun danzatore di disegnare sé stesso, le proprie ossessioni, fantasie, ricordi. Pertanto i fogli bianchi sono presenti per tutta la durata della performance.
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