Il signor Mack fa un lavoro davvero interessante: lʼassaggiatore di biscotti. Ma una mattina, sulla strada per la fabbrica di biscotti, lo aspetta un destino ingrato (e puzzolente): è sul punto di sperimentare… il trattamento Ridarelli. A chi tocca il trattamento Ridarelli? Agli adulti che sono cattivi coi bambini, che raccontano che una cosa sa di pollo quando non è così, che fanno le puzze e incolpano i figli, che mangiano l’ultima fetta di pizza senza offrirne un po’ agli altri. In che cosa consiste il trattamento Ridarelli? E perché il signor Mack sta per meritarselo? Bisogna vedere lo spettacolo per scoprirlo. Unʼintelligente e geniale sequenza di trovate paradossali, di piccoli e piacevolissimi nonsense, di gustosa ma accessibile ironia, di fantasiosi e deliziosi personaggi, di assurde e curiose dilatazioni dello spazio e del tempo. Il tutto raccontato in uno stile umoristico, spensierato e scoppiettante, con continue invenzioni narrative, che creano unʼatmosfera comica e strampalata nella quale, però, la storia resta forte, pur nella sua bislacca coerenza.
Chi sono i Ridarelli? Sono esseri piccoli e pelosi, capaci di cambiar colore a seconda di ciò a cui si avvicinano (sono quindi perfettamente mimetici), simpatici e bonari ma spietati e inflessibili con gli adulti che compiono un qualche torto ai danni dei bambini. Lo sguardo dei Ridarelli è lo stesso dei piccoli: ciò che appare ingiusto a loro equivale a ciò che ritengono ingiusto i loro protetti. Una irresistibile corsa contro il tempo per salvare il sig Mack dallo spietato Trattamento Ridarelli. Tre bambini insieme alla loro mamma, la velocissima scalatrice Billie Jean , al cane Rover e al piccolo Ridarello (anzi: più piccolo del più piccolo) avranno il compito di salvare in tempo il papà.
Roddy Doyle, tra i più famosi scrittori dellʼultima generazione, ha scritto il libro da cui è tratto lo spettacolo, mettendosi spalla a spalla con i bambini, nello specifico sostenuto e aiutato in ogni passo dai suoi figli. “Un giorno ho deciso di vedere se riuscivo a scrivere qualcosa per i miei figli. Ho scritto una pagina e poi glielʼho letta per vedere la loro reazione. Ho inserito ed eliminato, in base alle loro osservazioni, e il giorno successivo lʼho riscritta e corretta ancora. Per giorni e giorni siamo andati avanti così: per tutti era diventato un lavoro quotidiano al ritorno da scuola. Sono stati loto i miei veri editor” R. D.
Una produzione Narramondo & Teatro Altrove, tratta da Roddy Doyle e con Elena Dragonetti. Illustrazioni e musiche dal vivo in scena di Aleph Viola
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