Una commedia che sa sfruttare abilmente la comicità che si cela dietro al tragico quotidiano, soprattutto grazie a due formidabili attrici del teatro, che trasformano i litigi e le miserie di due sorelle zitelle, o per meglio dire “signorine”, in occasioni continue di gag e di risate.
È in una piccola storica merceria in un vicolo di Napoli, oramai circondata da empori cinesi e fast food mediorientali, che Addolorata e Rosaria passano gran parte della loro giornata, per poi tornare nel loro modesto ma dignitoso appartamento poco lontano. Una vita scandita dalla monotona ma rassicurante ripetizione degli avvenimenti.
L’unico vero sfogo per loro sembra essere il continuo provocarsi a vicenda, a suon di esilaranti battibecchi senza esclusione di colpi. Nella loro veracità napoletana, le Signorine sanno farci divertire e commuovere, raccontando con grande ironia gioie e dolori della vita familiare. Un testo irriverente e poetico che ci ricorda come la famiglia sia il luogo dove ci è permesso dare il peggio di noi, senza il rischio di perdere i legami più importanti.
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