Un commerciante comasco di carni, di trentaquattro anni, ricercato dalle SS come tutti coloro che hanno rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò, si trova a Budapest nel 1944. Fingendosi ambasciatore spagnolo, riesce, rischiando la vita, a salvare più di cinquemila ebrei. Poi torna in Italia e continua la sua vita di sempre, senza parlare con nessuno della sua vicenda. Solo nel 1988 qualcuno lo scoprirà e il mondo verrà a conoscenza della sua impresa.
Nessun riflettore si è mai acceso su questa storia, né Giorgio Perlasca ha mai pensato di essere un eroe. La ragione di tutto questo non sta nel suo atto eroico, ma nel modo in cui egli l’ha sempre inteso: come un gesto della vita quotidiana.
La storia di Giorgio Perlasca tanto surreale quanto verissima, è quella di un eroe “inconsapevole”. Il suo gesto, fatto con spontaneità, quasi banale, (La banalità del bene è il libro in cui Enrico Deaglio racconta la vicenda) è un emblema universale della natura umana: le nostre scelte raccontano chi siamo. Ed è per questo che la sua storia va conosciuta e trasmessa alle generazioni più giovani.
Lo spettacolo composto da decine di personaggi, è scritto e recitato da Alessandro Albertin, la cui interpretazione per il “Corrieredellospettacolo.net” è «intensa, coinvolgente da principio a fine». Mentre “Brescia Oggi” scrive: «Lo spettacolo di Albertin è un antidoto alla dimenticanza. Il suo lavoro sa prendere subito lo spettatore grazie ad una drammaturgia che tiene alto il ritmo della parola, senza perdere in chiarezza».
Uno spettacolo che non solo commemora un vero eroe dell’epoca moderna ma incarna il significato più profondo del teatro che è quello di aiutare a riflettere sul nesso profondo che lega l’apparente banalità della vita quotidiana con i grandi temi che guidano il corso della Storia.
Regia: Michela Ottolini
Autore: Alessandro Albertin
Interpreti: Alessandro Albertin
Produzione: Teatro De Gli Incamminati, Teatro Di Roma
“Chi salva una vita salva il mondo intero”. Questo passo del Talmud racchiude l’essenza della vicenda straordinaria di Giorgio Perlasca, la cui impresa è rimasta nascosta per moltissimi anni.
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