Anime... Studio 2

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Categoria
Spettacoli
Data
9 Febbraio 2018
Luogo
Via Guglielmo Marconi, 165
16011 Arenzano GE, Italia

Anime... Studio 2

 

“Anime” è un progetto che prosegue un percorso iniziato nel 2016 presso il Teatro G.Govi con “Episodi Corporei”, un laboratorio sulla memoria corporea, sulla presenza e l’assenza - che ha dato poi l’avvio alla realizzazione dello spettacolo “Tracciati”, dove il pupazzo realizzato da Marco Laganà, la “Zia”, ha mosso i primi passi, per replicare poi in giugno per il festival Fuori Formato in forma definitiva. “Anime” è una riflessione sull’anima, le sue manifestazioni attraverso la materia, la forma che la contiene e la rende manifesta. Una riflessione che investe anche il ruolo del burattinaio, una figura che potrebbe essere immaginata come angelo, custode, guida, servitore. Entrambi, il burattinaio e il pupazzo, sono strumenti, sono attori più o meno consapevoli, figure che possono essere scambiate, simboli, che rimandano ad un deus ex machina. Al centro del lavoro è posta la figura della marionetta, la forma vuota, che attende anche solo uno sguardo per divenire presenza; il pupazzo/marionetta, una forma da animare, accompagnata da una coppia di uomini che attraverso la sua figura indagano il mistero che circonda ogni vita e ogni storia. Abbiamo bisogno di qualcuno per creare la nostra trama e raggiungere la fine del nostro sogno, del nostro racconto e qualcosa sempre ci osserva e ci rende al mondo, qualcosa che è in noi e allo stesso tempo è fuori - oltre tutto il nostro mondo di fenomeni il mistero ci accompagna come un’ombra. Ecco: la dimora corporea, la forma umana, custode di qualcosa che comunque è riferito ad un eterno essere nel presente, all’unica esperienza che ci appartiene realmente, ed è l’idea di abitare il corpo che ci porta a trascendere l’idea della morte e immaginare forse un cerchio infinito di anime che abitano un luogo in attesa di varcare nuovamente la soglia verso un altro mondo di significati, di verità a noi negate, non concesse dalla natura del nostro presente. L’anima ha una sua evoluzione e si espone, dà luce alla materia, diviene carnale. Una madre genera un figlio, che non seguirà solo la legge dell’uomo ma soprattutto la legge che sta alla base dei fenomeni fisiologici, naturali. Uno scultore porta alla luce una forma dalla materia inanimata e questo saper fare fornisce una luce all’oggetto, una forma, che è trattata e curata, forse umanizzata; è come una voce, nuova, c’è un messaggio - un’anima. Possiamo condizionare il nostro sentire, affinare le nostre capacità, allenare i sensi o meno, ma il mistero avrà sempre spazio nelle nostre vite e nelle nostre opere. Ed è bene che la razionalità rimanga a contemplare l’abisso creativo e attenda. Lo spettacolo che verrà presentato sarà frutto della seconda residenza presso lo spazio Movita grazie al contributo del Teatro Sipario Strappato, nuovo partner del progetto.

 

 

 
 

Altre date

  • 9 Febbraio 2018

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