di e con Anna Dego
Liberamente ispirato all’opera
Una solitudine troppo rumorosa di Bohumil Hrabal
Dentro una stanza che diventa quinta teatrale, tra interviste, frammenti di film, processioni improvvisate e danze, la protagonista, Maria, incontra i suoi alter ego, i suoi multipli possibili. Lo spazio oltre il perimetro rettangolare si apre, si dilata; irrompono così ieratiche Regine, attrici insicure, Pietà michelangiolesche…
Questa donna nella sua solitudine rumorosa non rappresenta un’ideale ma attraversando la tormenta, riporta a fior di pelle la densità della vita.
Lo squilibrio è forse la parola chiave del lavoro. Lo squilibrio o il tentativo di recuperare l’equilibrio. Molte sono le cadute e gli inciampi, ma altrettante sono le risalite e l’incedere
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