Porta Pila Genova

Porta Pila

Fino agli anni '80 del XIX secolo, un ipotetico viaggiatore che fosse giunto a Genova proveniente da Levante avrebbe potuto accedere alla città attraverso due distinte porte, gli unici due varchi orientali nelle mura del 1636.

All'incrocio fra le attuali via Fiume e via San Vincenzo sorgeva porta Romana. Fronteggiata da un ponticello, era poco più che un buco nella cinta muraria, di modesta architettura e della quale, purtroppo, non restano che poche vecchie immagini fotografiche in bianco e nero.
Decisamente più monumentale era invece la poco distante porta Pila. Essa sorgeva, metro più, metro meno, dove oggi inizia via XX settembre, non perfettamente in asse con la via ma più spostata sulla destra.
Secondo alcune fonti, la porta era originariamente destinata alle fortificazioni di Porto Maurizio e fu trasportata a Genova per ordine dei Padri del Comune tra il 1647 ed il 1649.
Nel 1891, durante la demolizione delle Fronti Basse, il Comune decise di abbattere anche la porta che però, a differenza di porta Romana, fu salvata e spostata, inserendola nel Bastione Montesano, in un sito oggi non più esistente. Intorno al 1940 fu nuovamente smontata e collocata nel sito attuale in via Montesano.
Al tempo non furono poche le polemiche e le discussioni sul destino di porta Pila. Ci fu anche un interessante progetto, ad opera dell'architetto Camillo Boito, per restaurarla e mantenerla nella sua posizione originaria, quale scenografica testimonianza di quello che era il tracciato delle antiche mura (Giuseppe Migone, Sistemazione e Restauro di Porta Pila, Tipografia R. Istituto Sordomuti, ed. 1896).
Porta Pila fu edificata nell'anno 1633 su disegni di Bartolomeo Bianco, il prospetto, adornato con colonne e pilastri, è in pietra di Finale. Nella nicchia al culmine della struttura è collocata una statua della Madonna, opera dello scultore lombardo Domenico Scorticone. Sul fronte è collocata una lapide che ricorda la costruzione dell'ultima cinta muraria di Genova

DUM TERTIO MURORUM AMBITO URBS
MARE FRANAT IN SINUM MONTIBUS
CLAUDIT IN TERGO QUOD NATURAE
MONUMENTUM DEERAT EXTREMUM
PERFECIT
ANNO MDCXXXIII

 Paola Spinola

 

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