Crocifissione Chiesa del Gesù

La Crocifissione di Simon Vouet, un altro capolavoro conservato nella Chiesa del Gesù

Nella navata destra della Chiesa del Gesù, sopra l'altare della seconda cappella, si trova la tavola della Crocifissione di Simon Vouet.

Figlio di un pittore, Vouet si dedicò fin da molto giovane ai ritratti.

Il suo primo viaggio lo portò a Londra, ma fu durante il soggiorno in Italia iniziato nel 1614 che l’artista francese trovò ispirazione e successo.

Dopo essere stato a Venezia e a Roma, nel 1620 Vouet arrivò a Genova al seguito di Paolo Orsini e si dedicò a numerosi ritratti e commissioni per conto della famiglia Doria.

Fu durante questo periodo che gli venne chiesto di eseguire un’opera per una delle cappelle della Chiesa S. Ambrogio e Andrea (quella che oggi siamo abituati a chiamare Chiesa del Gesù), ma l’artista non vi si dedicò subito.

Successivamente, Vouet fece ritorno nella capitale italiana, dove fu così apprezzato da vedersi commissionata un’opera per la Basilica di San Pietro in Vaticano, l’Adorazione del Crocefisso, purtroppo andata perduta.

Anche la tela della Crocifissione, alta quasi quattro metri e larga poco più di due, venne dipinta a Roma e spedita a Genova in seguito.

La profonda influenza di Caravaggio sull’artista francese si mostra negli effetti resi con i colori ad olio, che sembrano portare alla luce i personaggi sottraendoli all’oscurità dello sfondo ed enfatizzandoli grazie a brillanti e coinvolgenti contrasti tonali.

Tra i principali esponenti del caravaggismo e tra coloro che introdussero il Barocco in Francia, Vouet si contraddistinse però fin da subito per la particolare espressività dei ritratti, fino a distaccarsi nell’età matura da Caravaggio quando la luce iniziò ad invadere ogni parte delle sue opere.

Nella Crocifissione il Cristo non guarda verso il gruppo di persone ai suoi piedi, bensì verso l’alto, dove alcuni angeli squarciano le nuvole.

Il dialogo tra Gesù morente e il Padre è silenzioso, eppure è rappresentato con intensità dal modo in cui la sagoma del Crocifisso si slancia verso l’alto, segnando un distacco dalla vita terrena.

La Madonna e San Giovanni, posti di fronte alla Croce, appaiono assorti in una conversazione, sebbene lo sguardo della Madre non si soffermi sulla figura del discepolo ma sia concentrato sul Figlio.

Le altre due donne, identificabili come Maria Maddalena e Maria madre di Giacomo e Giuseppe, si trovano invece dietro alla Croce e sono assorte in un muto dolore.

Maria Maddalena abbraccia con delicatezza la Croce, i capelli sciolti e l’abito aperto sul seno per simboleggiare la vita peccaminosa dalla quale Gesù l’aveva salvata.

 

 

Maria Pia Demme

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