Il viaggio di Cristoforo Colombo
L’ammiraglio genovese Cristoforo Colombo non ha bisogno di molte presentazioni.
Il 3 agosto del 1451, a Genova, Susanna Fontanarossa diede alla luce un bambino che sarebbe diventato il più famoso tra gli uomini di mare, avviato alla professione del padre Domenico, non tardo a manifestare il suo interesse per il mare e per il mondo sconosciuto, probabilmente non frequentò mai una scuola.
Navigò parecchio attraversando i mari d’Africa e del nord Europa e col tempo abbracciò quella “strana” nuove teoria che la terra fosse rotonda. Allora i commercianti arabi arrivavano in Europa con i loro carichi di spezie che vendevano a peso d’oro ma stavano ben attenti a non svelarne la provenienza, d’altronde raggiungere le Indie via mare era tutt’altro che facile. Da buon genovese, Cristoforo Colombo, ebbe una bella intuizione: “se la terra è rotonda e io vado verso ovest raggiungo le Indie senza dover andare fino in fondo all’Africa e li frego tutti.”
Ottima intuizione se non che i suoi calcoli erano clamorosamente sbagliati (vedi l’importanza della scuola). Riuscì a farsi finanziare l’impresa, non senza difficoltà, dai sovrani di Spagna Ferdinando ed Isabella.
Il 3 agosto 1492 salpò dal porto di Palos e dopo una sosta alle Canarie, il 6 settembre, affronto l’ignoto con le tre caravelle Nina, Pinta e Santa Maria. Il 12 ottobre 1492 sbarca nell’attuale San Salvador, data segnerà l’inizio dell’Età Moderna.
Colombo fece una seconda spedizione l’anno successivo, questa volta con 17 navi e 1500 persone, e ancora nel 1498 e nel 1502.
Colombo era un grande ammiraglio ma faceva fatica a farsi rispettare dall’equipaggio e sopratutto non accettava i maltrattamenti che gli spagnoli riservavano agli indigeni così il Re gli affiancò Francisco De Bobadilla, tra i due non fu amore a prima vista e Francisco fece arrestare Colombo e lo rispedì in Spagna dove fu giustamente scagionato. Fece il suo quinto ed ultimo viaggio ancora convinto di approdare sulle coste orientali del continente asiatico, 3 delle 4 navi della sua flotta affondarono a causa di un uragano e dopo 8 mesi di navigazione tornò in Spagna malato. Si ritirò e trascorse gli ultimi anni della sua vita povero e dimenticato da tutti.
Il 20 maggio del 1506 muore l’uomo che con la sua tenacia e la sua abilità ha lasciato un segno indelebile nella storia del mondo.
Oggi è considerato uno degli uomini più importanti della storia, l’uomo che ha scoperto l’America e a lui sono dedicate innumerevoli strade, piazze e monumenti.
A Genova puoi visitare i resti della sua abitazione la “Casa di Colombo”.