Pegli è un quartiere residenziale di Genova nato a partire dalla metà del Cinquecento lungo la via che collegava Genova e i paesi del ponente Ligure...

Pegli

L'antica Pyla Veituriorum fu fondata dai Liguri Veturii allo sbocco a mare della Val Varenna, all'inizio di un percorso creatosi spontaneamente lungo i crinali montuosi verso le Capanne di Marcarolo, nell'antichità importante centro di scambi commerciali.

Fino al XVI secolo il paese, benché abbastanza popolato, soprattutto da pescatori e contadini, non doveva avere una particolare importanza, né commerciale né come luogo di soggiorno di famiglie patrizie; era dotato di un piccolo porto, adatto per le imbarcazioni dei pescatori ma non per l'attracco di navi di grandi dimensioni. Nei suoi "Annali", all'inizio del XVI secolo, il Giustiniani, vescovo e storico, vi dedica poche righe, citando solo la presenza del monastero benedettino di San Martino e di quello di Monte Oliveto di Multedo.

Dal XVI al XVIII secolo

A partire dalla metà del Cinquecento lungo la via medioevale che collegava Genova con i paesi della riviera di Ponente, impropriamente chiamata "via Antica Romana", sorsero prestigiose residenze suburbane di alcune ricche famiglie patrizie genovesi, ed in particolare della famiglia Lomellini, presente a Pegli con numerose proprietà, tra le quali diversi palazzi, alcuni dei quali ancora oggi intatti. Tra questi la villa Rosa Lomellini (nell'attuale viale Modugno; nel 1975 espropriata dal comune all'industriale Francesco Berta), poi il castello Chiozza (oggi Hotel Miramare), la villa Lomellini-Banfi, il palazzo Lomellini di Porticciuolo (oggi Hotel Mediterranèe) e la villa Lomellini Rostan a Multedo.

Un'altra famiglia presente a Pegli era quella dei Doria, proprietaria della villa Doria Centurione in piazza Bonavino.

In quello stesso periodo i Lomellini, che avevano ottenuto in concessione l'isola diTabarca, prospiciente alle coste tunisine, vi fecero trasferire quasi trecento famiglie, per la maggior parte pegliesi, che si dedicarono alla pesca del corallo. La presenza dei "tabarchini" sull'isola durò fino alla metà del XVIII secolo, quando i loro discendenti dovettero trasferirsi a Carloforte, in Sardegna, dove ancora oggi si parla iltabarchino, una variante del ligure derivata dall'antico dialetto pegliese.

L'Ottocento

La Repubblica Ligure napoleonica, annessa nel 1805 all'Impero francese, nel 1814, a seguito delle decisioni del Congresso di Vienna passò al Regno di Sardegna, e con essa anche i comuni di Pegli e Multedo.

Intorno al 1840 il marchese Ignazio Pallavicini fece edificare l'ultima delle grandi dimore nobiliari suburbane, la villa Durazzo-Pallavicini con annesso un grande parco che inglobava il giardino botanico voluto nel 1794 dalla zia Clelia Durazzo.

Dalla metà dell'Ottocento ebbe inizio una fase di trasformazione urbana del centro rivierasco, che si avviava a diventare un prestigioso luogo di soggiorno estivo e invernale, frequentato da aristocratici di mezza Europa.

Nel 1856 venne inaugurata la ferrovia Genova-Voltri con la stazione affacciata sulla piazza Ponchielli, nuovo centro della cittadina ottocentesca; oltre alla stazione, sulla piazza si trovavano l'ingresso della villa Durazzo Pallavicini, il prestigioso Hotel Michel e il nuovo palazzo municipale (1879).

Alcune delle ville vennero trasformate in lussuosi alberghi (come la villa Lomellini di Porticciuolo che ancora oggi ospita l'Hotel Mediterranèe) o prestigiose residenze private, mentre i fondi annessi alle antiche residenze nobiliari erano suddivisi in lotti ed edificati.

Nel 1875 veniva stabilita l'annessione a Pegli del limitrofo comune di Multedo.

Il Novecento
L'annessione a Genova

Con il Regio Decreto n. 74 del 14 gennaio 1926, il Comune di Genova si espandeva inglobando diciannove comuni della val Polcevera, della val Bisagno e delle due riviere, a levante e a ponente della città. Tra di essi il comune di Pegli che entrò così a far parte della cosiddetta Grande Genova, perdendo la sua autonomia amministrativa.

L'industrializzazione del primo Novecento

Ancora nel primo Novecento sulle colline di Pegli sorsero numerose ville in stile liberty, ma con l'inserimento della cittadina nella Grande Genova comparvero anche le industrie pesanti. La zona di Multedo è stata quella più segnata dall'industrializzazione: già negli anni dieci l'Ansaldo aveva costruito, nell'area a mare adiacente i cantieri di Sestri Ponente le "Fonderie di Multedo", un complesso industriale attivo fino agli anni ottanta.

Il secondo dopoguerra

È stato però nel secondo dopoguerra che uno sviluppo industriale incontrollato, in netta contrapposizione con la crescita equilibrata della prima industrializzazione, ha mutato radicalmente il volto della zona orientale del quartiere. In breve tempo nell'area di Multedo sorsero il Porto Petroli di Genova, inaugurato nel 1963, vari insediamenti industriali e depositi petroliferi.[8] Gli insediamenti petroliferi (porto petroli e depositi) sono stati nel tempo causa di tragici incidenti, il più grave dei quali avvenne il 12 luglio 1981, quando si contarono sette morti e numerosi feriti per l'esplosione della petroliera giapponese Hakuyoh Maru, colpita da un fulmine mentre era attraccata nel porto petroli.

L'industrializzazione non ha toccato in modo significativo il centro di Pegli ed il litorale antistante, mentre a levante della foce del Varenna è sopravvissuto solo breve un tratto di spiaggia, compromessa però dalla presenza del vicino porto petroli e della pista dell'aeroporto "Cristoforo Colombo", protesa sulla penisola artificiale che chiude a mare l'area del porto petroli.

Il secondo dopoguerra ha visto anche la costruzione di nuovi quartieri, cresciuti in modo disordinato sulle colline tra gli anni cinquanta e sessanta, che hanno seriamente rischiato di alterare gli equilibri ambientali e paesistici dell'immediato retroterra.

Negli ultimi decenni del Novecento, Pegli si è ulteriormente ampliata con la costruzione di altri insediamenti residenziali, come il "Quartiere Giardino", "Pegli 2" ed altri ancora più a monte chiamati "Il Sole" e "L'orizzonte".

Sul finire degli anni novanta, in vista del vertice del G8 del 2001, ha usufruito del rifacimento parziale della passeggiata a mare, arricchita con palme ornamentali. In tale occasione venne anche restaurata la facciata del Museo Navale e la piazza antistante, intitolata al sacerdote e filosofo pegliese Cristoforo Bonavino.

Di particolare interesse:

Villa Durazzo Pallavicini

Museo di archeologia ligure

Museo navale

Villa Lomellini Rostan

Palazzo Doria alla Marina, 

Villa Rosa, già Villa Lomellini nel Fossato

Villa Banfi, già Lomellini

Palazzo Lomellini del Porticciuolo, fu trasformato nell'Hotel Mediterranée

Palazzo Della Chiesa (popolarmente detto "Palazzo del Papa").

Villa Granara

Villa Lomellini,

Castello Chiozza

Castello Vianson

Castelluccio

Torre Cambiaso

Ospedale Martinez

Chiesa dei Santi Martino e Benedetto

Chiesa di S. Maria Immacolata e S. Marziano

Chiesa di S. Maria di Monte Oliveto

Chiesa di S. Carlo di Cese

Chiesa di S. Antonio Abate

Chiesa di San Francesco d'Assisi

Chiesa di Nostra Signora Assunta e San Nicola da Tolentino in Tre Ponti

Il "Chiesino"

Chiesa di N.S. delle Grazie

Oratorio dei santi Nazario e Celso

Oratorio di San Martino

 

 

 

wikipedia

 

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