Foto di Paola Spinola
Piazza dell'Agnello e piazza Pinelli
Pur rimanendo un po' escluse dai tradizionali itinerari turistici, piazza dell'Agnello e piazza Pinelli sono fra gli ambienti più suggestivi del centro storico di Genova.
Collocate fra la Ripa Maris e via San Luca, anticamente l'unica via di transito verso il Ponente, hanno origine molto antica.
Piazza dell'Agnello deve il suo nome ad un bassorilievo ancora presente, in cui è riprodotta tale effige, un tempo sigillo del Capitano del Popolo Guglielmo Boccanegra (1257 - 1262). Come ricorda una targa, forse apocrifa, ("Erano queste le case di Lanfranco Cicala, Console, legista, poeta") questa era la corte della famiglia Cicala, i cui membri avevano qui le proprie abitazioni. Questa zona fu devastata dai bombardamenti dell'ultima guerra e molti antichi edifici andarono distrutti per sempre, ma per fortuna possiamo ancora ammirare il palazzo di Nicola Cicala, costruito nel 1542. Attualmente suddiviso in appartamenti, conserva il magnifico portale sormontato da due figure femminili che originariamente reggevano lo stemma della casata. Se avete la fortuna di entrare, potrete notare lo splendido scalone con volte a crociera, le balaustre con colonnine di marmo, i portali in ardesia.
Foto Paola Spinola
Il breve caruggio a sinistra del palazzo ci conduce in piazza Pinelli. Fino al 1414 quest'area apparteneva alla famiglia Cebà ("platea illorum de Ceba") e successivamente divenne la sede della "curia" nobiliare dei Pinelli. Al civico 2 troviamo proprio il palazzo Pinelli, la cui splendida facciata affrescata è stata recentemente restaurata. Il suo impianto attuale risale alla sistemazione cinquecentesca, realizzata accorpando edifici preesistenti e inglobando l'antica torre dei Cebà. Anch'esso è suddiviso in appartamenti ed è difficilmente accessibile ma se riuscite a varcare lo splendido portone, ammirerete uno scalone con volte a crociera che conduce ai piani superiori. Al primo piano è presente una loggia rinascimentale interna, la cui parte bassa è decorata con gli splendidi laggioni, le piastrelle policrome di origine moresca (azulejos).
Al civico 1 un altro edificio cinquecentesco i cui affreschi in facciata si sono in parte conservati. Il massiccio portone in legno è rivestito di lastre di ferro e il battiporta è inserito in una pregevole losanga finemente lavorata.
Foto Paola Spinola
Foto Paola Spinola
Un caruggio coperto ci conduce in Sottoripa e qui possiamo notare una curiosità: le pietre del lastricato portano i segni dell'usura del tempo. Infatti sono ben visibili due solchi paralleli, prodotti dalle ruote dei carretti che, con il loro continuo passaggio, hanno consunto la pavimentazione. Una testimonianza della vita laboriosa che ha sempre caratterizzato questi luoghi, adesso avvolti da una rassicurante quiete.
Paola Spinola