La zona di Castelletto, oggi elegante quartiere di Genova, è stata da sempre considerata una posizione strategica per il controllo della città e del porto.

Castelletto

« … la villa di Carbonara che ha la chiesa di S. Barnaba, e venticinque case di cittadini con le sue ville. E viene poi Castelletto, nel qual territorio sono da venti case di cittadini per insino al luogo nominato le Chiappe: e ivi sono cinque case con la chiesa di S. Tèramo.

E poi si passa in Bachernia, dove sono diciassette case con la chiesa di S. Anna, e poi S. Rocco il quale comprende ventuna casa con due chiese, S. Bernardo e S. Bernardino. Si viene poi a Morteto, comprendendo la superiore parte degli archi: e in questo tratto sono quarantuna casa di cittadini, con l'abbadia di nostra Donna del Ginbino, dell’ordine Cisterciense molto male in punto; il monastero poi dei religiosi di S. Bartolomeo degli Armeni; e poi il monastero di S. Giacomo e Filippo, nominato volgarmente il monastero nuovo, abitazione delle monache Osservanti dell’ordine dei Predicatori. »

(Agostino Giustiniani, Annali della Repubblica di Genova, 1537)

Così il Giustiniani, vescovo e storico, descriveva la zona nei suoi "Annali", all'inizio del Cinquecento. Prima della grande espansione urbanistica dell'Ottocento nell'area collinare esterna alle più antiche cinte murarie cittadine si trovavano solo piccoli borghi, conventi e ville suburbane appartenenti a famiglie patrizie genovesi. Il celebre annalista nomina diversi borghi, in parte ancora riconoscibili, pur se inglobati nel tessuto urbano del moderno quartiere:

Carbonara, si trova nella valletta formata dall'omonimo rivo, dove un secolo più tardi sarebbe stato edificato l'Albergo dei Poveri; corrisponde all'attuale unità urbanistica di S. Nicola.
Castelletto, centro del moderno quartiere, era allora formato dalle poche case allineate lungo la salita S. Gerolamo, immediatamente a monte della storica fortezza costruita sul monte Albano.
Chiappe, la zona più alta del quartiere, oggi chiamata Righi.
Bachernia, borgo formato dalle antiche case attorno alla chiesa di S. Anna, raggiungibile da corso Magenta per la breve salita omonima; la piazza sulla quale si affaccia la chiesa, appartata e silenziosa, conserva inalterata l'atmosfera del primo Ottocento. Dalla piazza la crêuza continua in salita verso le mura di S. Erasmo con il nome di "Salita Bachernia".
San Rocco, borgo formato dalle case allineate lungo la ripida "Salita superiore S. Rocchino", che da corso Solferino raggiunge la chiesa di S. Bernardino e l'omonima porta nelle mura seicentesche.
Morteto, detto anche Mirteto o Multedo, si trova nella zona di piazza Manin; richiamato dalla moderna toponomastica con i nomi di "Salita Multedo" e "Passo Multedo".

La collina di Castelletto, anticamente chiamata Monte Albano, è stata da sempre considerata una postazione strategica per il controllo della città e del porto.

Le prime notizie di una fortezza in questo sito risalgono al 952, nel 1161 fu costruita la prima torre. Nel 1402 fu ricostruita, ampliando la primitiva fortificazione, dal maresciallo Boucicaut, governatore di Genova durante l'occupazione francese, che ne fece la sede del governatorato.

Nel 1528, dopo che Genova ebbe riacquistato l'indipendenza, il Castelletto, simbolo e strumento di oppressione straniera, fu distrutto dal popolo e due anni più tardi le sue rovine furono completamente smantellate.

Quasi tre secoli più tardi, nel 1819, il governo sabaudo, principalmente allo scopo di tenere sotto controllo eventuali rivolte della popolazione, affidò all'ingegnere militare Giulio Andreis, direttore del Genio Militare a Genova, una nuova ricostruzione della fortezza, che venne poi definitivamente rasa al suolo dal popolo in rivolta durante l'insurrezione del 1849.

L'area venne poi in parte frazionata e venduta in lotti edificabili, sui quali a partire dagli anni cinquanta dell'Ottocento furono realizzate case di abitazione signorili; il piazzale antistante questi condomini (Belvedere Luigi Montaldo) offre un'ampia vista sul centro storico di Genova e sul porto.

L'Ottocento

Anche dopo la costruzione sui crinali delle “Mura Nuove“, nel XVII secolo, tra queste e la cerchia del Cinquecento, immediatamente a ridosso della città medioevale, rimase un ampio spazio scarsamente abitato, che tale sarebbe rimasto fino alla grande espansione urbana avviata a partire dal 1850. La descrizione dei luoghi fatta dal Casalis nella prima metà dell’Ottocento non appare molto dissimile da quella del Giustiniani di tre secoli addietro; nel "Dizionario geografico, storico, statistico e commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna" lo storico piemontese, parlando del sestiere genovese di San Vincenzo, in cui era allora compresa l'area di Castelletto, si sofferma soprattutto sulle numerose ville signorili, le chiese, i conventi e le sedi degli enti caritativi presenti nella zona.

L’espansione urbanistica ottocentesca

Già fra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo era stata proposta una lottizzazione dell'area compresa tra l'attuale piazza Corvetto e la fortezza di Castelletto, prevedendo la costruzione, all'esterno della cinta muraria cinquecentesca, di “poco meno di quaranta palazzi, tutti principali, tutti posti tra loro in squadra, tutti con giardini con acqua corrente, con sole, con vista et prospettive mirabili.“

La proposta non ebbe a quel tempo alcun seguito, e solo due secoli dopo, con il “Piano di ampliamento delle abitazioni“ predisposto nel 1825 da Carlo Barabino fu pianificata un'espansione collinare residenziale, poi realizzata intorno alla metà del secolo, con l'edificazione dei primi caseggiati lungo le nuove vie Assarotti, Palestro e Caffaro.

L'urbanizzazione della zona proseguì nei decenni successivi; negli anni ottanta dell'Ottocento, l'amministrazione municipale guidata dal sindaco Andrea Podestàfece realizzare la circonvallazione a monte, la serie di viali in quota che collegano tra loro le varie vie di risalita dal centro cittadino. Nell'ultimo decennio del secolo per migliorare l’accesso ai nuovi quartieri residenziali furono realizzate le due funicolari di Sant'Anna e del Righi, nel 1909 entrò in funzione il primoascensore pubblico da piazza del Portello al belvedere Montaldo (denominato Castelletto Levante), a cui seguirono nei decenni successivi quelli di Castelletto Ponente e di corso Dogali.

DI PARTICOLARE INTERESSE:

Belvedere Montaldo

Righi

Albergo dei Poveri

Funicolare di Sant'Anna

Conservatori Fieschi

Villetta Di Negro

Villa Gruber

Villa Pallavicino

Castello D'Albertis

Castello MacKenzie

Villa Groppallo

Villa Piaggio

Castello Bruzzo

Acquedotto storico di Genova

Basilica di Santa Maria Immacolata.

Chiesa di Nostra Signora delle Grazie e San Gerolamo

Chiesa di Nostra Signora di Lourdes e San Bernardo

Chiesa di S. Nicola da Tolentino

Chiesa di San Paolo

Chiesa di Santa Maria Immacolata

Santuario della Madonnetta

Chiesa di Sant'Anna

Chiesa di San Barnaba

Chiesa di San Bartolomeo degli Armeni

Chiesa della SS. Concezione

Chiesa di Santa Maria della Sanità

Chiesa di S. Francesco in Castelletto

Monastero dei santi Giacomo e Filippo

Sinagoga

Chiesa Evangelica Valdese

Mura seicentesche

Forte Castellaccio

Torre Specola

 

Wikipedia >>>

 

Free Joomla! templates by Engine Templates

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner acconsenti all’uso dei cookie.